Continua a spada tratta la lotta all’evasione fiscale messa in campo dal Fisco italiano. Il 24 giugno è entrato in vigore il controllo di conti correnti bancari e postali degli italiani attraverso il SID, il sistema di interscambio dei dati che permetterà di evidenziare eventuali incongruenze tra i movimento di questi e le dichiarazioni dei redditi dei cittadini.
► Al via il controllo dei conti correnti
Gli onesti cittadini non devono avere nulla da temere, il sistema è stato creato per stanare i grandi evasori ma, per essere davvero sicuri che gli occhi del Fisco non si punteranno sui nostri conti correnti, ecco qualche consiglio da seguire.
Dal momento che il SID ha lo scopo di monitorare la congruenza tra le entrate e le uscite contabili dei cittadini, il suo allarme scatterà quando le prime sono di molto inferiori alle seconde, nelle quali rientrano pagamenti con bancomat, addebiti diretti in conto, pagamenti con carte di credito e i prelevamenti di denaro contante: per questo è opportuno tenere sotto controllo che il livello delle uscite non superi di molto il livello delle entrate.
Altro consiglio da seguire è quello di conservare la documentazione bancaria relativa ai movimenti che avvengono sui conti correnti in modo da poterla esibire in caso di chiamata da parte del fisco e dimostrare, così, la propria posizione.
C’è poi da fare particolare attenzione ad evitare transazioni di livello elevato in contanti: parliamo, ad esempio, di prestiti o donazioni ricevuti da terze persone, per le quali è sempre meglio scegliere l’accredito su conto corrente per poter dimostrare la provenienza lecita delle somme spese che sforano sulle entrate.
► Controllo conti corrente: il SID cos’è e come funziona
Per le stesse ragioni è consigliabile farsi accreditare stipendi o comunque i redditi in generale sul proprio conto, evitando di acquisirli in contanti.