La Corte dei Conti nel rapporto 2014 sul coordinamento della finanza pubblica ha definito il bonus Irpef uno strumento “surrogato”, mentre è necessaria una riforma fiscale “equa e strutturale di riduzione e di redistribuzione dell’onere tributario”.
La Corte dei Conti spinge verso un’azione più ampia sull’Irpef e sul sistema fiscale nel suo insieme. “Scelte selettive, rientranti nell’ambito proprio e naturale della funzione dell’Irpef, affidati a strumenti surrogati (i prelievi di solidarietà, i bonus, i tagli retributivi) sono all’origine di un sistematico svuotamento della base imponibile dell’Irpef – è scritto nel rapporto – finendo per intaccare la portata e l’efficacia redistributiva dell’imposta”.
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Queste sono scelte, secondo la Corte dei Conti, “che allontanano e rendono più difficile, l’attuazione di un disegno equo e strutturale di riduzione e di redistribuzione dell’onere tributario”. Nel sistema tributario italiano c’è “un livello di prelievo eccessivo” e “un contenimento della spesa è la strada obbligata per ridurre il peso della tassazione sull’economia”.
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“Alla fine del 2013 la pressione fiscale era pari al 43,8% del Pil quasi tre punti oltre il livello del 2000 e quasi quattro rispetto al valore medio degli altri Ventisei Paesi Ue”. Ancora più rilevante è la disparità fra Italia ed Europa con riferimento alla distribuzione del prelievo globale. “L’eccesso di prelievo gravante sul fattore lavoro trova conferma nei dati dell’Ocse, che evidenziano un cuneo fiscali pari al 47,8% in Italia rispetto a una media Ue a Ventuno Paesi del 42%”.
Raffaele Squitieri, presidente della Corte dei Conti, rievocando le raccomandazioni della Commissione europea, dice che “uno sforzo eccezionale non può realisticamente essere protratto troppo oltre in assenza di crescita economica. O, almeno, non oltre quanto già programmato nel Def”.