L’avvio dell’anno valutario è stato condito da una serie di pubblicazioni molto importanti, nonché dal movimento concitato degli indici di borsa che si sono entusiasmati sulla scia del raggiungimento dell’accordo sul fiscal cliff.
Abbiamo già preso in considerazione ciò che probabilmente inciderà sulle valutazioni della sterlina, legata in questo avvio di anno, soprattutto al mercato immobiliare e al settore delle costruzioni.
Cosa ben diversa è quello che accade all’euro. La moneta unica del Vecchio Continente, infatti, è segnata soprattutto dai dati che riguardano il mondo del lavoro e dalle decisioni della Banca Centrale Europea in relazione alle scorte di valuta domestica.
Andiamo con ordine analizzando questi due market mover di giornata. Il primo è appunto il mondo del lavoro, perché oggi saranno pubblicati i dati riferiti alla Spagna e alla Germania, ad un paese considerato tra gli anelli deboli dell’UE e uno considerato il motore dell’euro.
Il problema è che i ruoli potrebbero essere invertiti visto che si aspetta una diminuzione del numero dei disoccupati in Spagna con un passaggio da 74,3 mila unità fino a 50,3 mila unità ed un contestuale aumento del numero degli inoccupati in Germania con il passaggio della platea dei senza lavoro tedeschi da 5 mila ad 11 mila unità.
L’ultimo dato da tenere in considerazione è quello legato alla Banca Centrale Europea che dovrebbe pubblicare i dati relativi agli euro in circolazione e nei depositi bancari. Se il valore sarà superiore alle attese ci potrebbe essere un movimento rialzista dell’euro.