A partire dal 2014 l’Imu sarà sostituita dalla Trise o “Service Tax”.
La nuova imposta finanzierà i servizi offerti dai Comuni, come la gestione dei rifiuti urbani e i cosiddetti “servizi indivisibili”, come ad esempio:
- pubblica sicurezza e vigilanza;
- tutela del patrimonio artistico e culturale;
- servizi cimiteriali;
- servizi di manutenzione stradale, del verde pubblico, dell’illuminazione pubblica;
- servizi socio-assistenziali;
- servizio di protezione civile;
- servizio di tutela degli edifici ed aree comunali.
La Trise, come la Tares è un modello di tassazione su base economico-politica per cui le tasse che vengono riscosse in una determinata area devono essere proporzionali al loro utilizzo effettivo nella stessa area.
La Trise, che andrà nelle casse dei Comuni è formata da due componenti:
- gestione dei rifiuti urbani (Tari);
- copertura dei servizi indivisibili (Tasi).
La Tari interesserà chi occupa, a qualunque titolo, locali o aree che producono rifiuti urbani. Le aliquote saranno applicate e stabilite dal Comune con vari parametri proporzionalmente alla superficie.
La Tasi interesserà chi occupa fabbricati. Il Comune può scegliere come base imponibile o la superficie o la rendita catastale.
Questa tassa sarà pagata sia dal proprietario dell’immobile, in quanto i beni e servizi pubblici locali concorrono a determinare il valore commerciale dell’immobile, sia dall’inquilino, in quanto quest’ultimo fruisce dei beni e servizi locali. Anche nella fattispecie, il singolo Comune ha un determinato margine di manovra, nell’ambito dei limiti fissati dalla legge statale.
Questa nuova tassa va a finanziare le casse dei Comuni dal momento che è venuto meno il gettito dell’ Imu ma nel rispetto delle aliquote massime fissate per legge in modo da garantire che il carico sui contribuenti non possa superare determinate soglie.