La burocrazia lenta e farraginosa tipica del nostro paese è uno dei problemi più pesanti per le piccole e medie imprese italiane che, ogni anno, sono costrette a pagare il peso di questa maglia di regole, norme e tasse nella quale sono ingabbiate.
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Secondo i dati riportati dalla Cgia di Mestre, calcolati su base annua e sono aggiornati al 31 dicembre 2012, la burocrazia italiana costa alle imprese 31 miliardi di euro ogni anno, 7.000 euro circa per ogni impresa.
Ad incidere di più su questa spesa sono il costo del lavoro e della previdenza che richiedono la tenuta dei libri paga, comunicazioni per assunzioni o cessazioni e dei dati mensili di retribuzione e contribuzione etc, che nel complesso costa alle Pmi 9,9 miliardi di euro all’anno.
Altro costo per le imprese è quello della sicurezza: 4,6 miliardi di euro per valutazione dei rischi, piano operativo di sicurezza, formazione obbligatoria etc, che pesano per 1.053 euro annui su ogni impresa.
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Poi ci sono i costi da sostenere per l’area ambientale (3,4 miliardi di euro l’anno), quelli per le dichiarazioni dei sostituti di imposta e le comunicazioni periodiche ed annuali Iva (2,7 miliardi all’anno) e i costi per la contabilità aziendale, per i quali le piccole e medie imprese sborsano ogni anno circa 632 euro.