Per il 2013 il buco, più che altro la voragine, finanziario dell’Inps salirà a quota 10.721 milioni di euro, quando ne erano attesi ‘solo’ 7.959 milioni, fato che comunque non ha impedito al cda di approvare il bilancio per l’anno in corso. Il peso maggiore sui conti dell’Inps lo ha portato l’annessione della ex Inpdap e dell’ex Enpals, annesse con tutti i loro conti in rosso.
Per questo motivo il Civ che chiede un maggior monitoraggio dei Fondi che ora sono diventati di competenza dell’Istituto di Previdenza Sociale, soprattutto di quelli che mostrano le maggiori sofferenze economiche, in modo da poter trovare delle soluzioni che non mettano troppo a rischio l’equilibrio dell’intero sistema.
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Dello stesso parere anche la Uil, unica componente del cda che ha espresso voto negativo all’approvazione del bilancio, che chiede degli immediati interventi per ripianare il debito e trovare adeguate soluzioni a questa annessione che ha comportato all’Inps una perdita di circa 26 miliardi di euro, destinato a crescere ancora di più con il blocco del turnover.
A causa di questo enorme disavanzo è sceso anche il patrimonio dell’Istituto, che, al 31 dicembre del 2013 potrebbe arrivare a 15.416 milioni di euro, dopo che saranno stati erogati 303.077 milioni di euro di prestazioni istituzionali, dei quali 265.877 milioni saranno per le prestazioni pensionistiche.