Chi investe nel mattone ha fiuto per la qualità del made in Italy, anche quando si parla di settore immobiliare. Ecco perché il mattone italiano continua ad interessare un buon numero di investitori nonostante poi l’offerta e la domanda interna siano da considerare addirittura carenti.
Il mattone italiano piace a chi vuole investire soldi nel settore immobiliare e questa è una buona notizia. Peccato che abbia un risvolto della medaglia fatto di poco entusiasmo da parte dei proprietari italiani. CBRE Italia, una società specializzata nella consulenza immobiliare, ha tracciato un quadro molto interessante della situazione e l’ha raccontata per sommi capi ai giornalisti della testata Il Ghirlandaio.
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Il report parla chiaro: rispetto al 2013, gli investimenti registrati nel 2014 sul territorio italiano, sono cresciuti dell’11 per cento arrivando a sfiorare, come volume d’affari, i 5,3 miliardi di euro. A testimoniare il ritorno di fiamma per l’edilizia made in Italy sono i grafici dell’ultima parte dell’anno scorso dove si nota chiaramente una crescita esponenziale delle trattative per un controvalore pari a 2,6 miliardi di euro.
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Il mattone italiano però, questa è la grande novità, quando piace, piace agli stranieri che in Italia sono protagonisti dell’80% circa degli investimenti. Il che vuol dire che hanno portato circa 4 miliardi di euro nello Stivale. Una cifra esorbitante che appare ancora più importante nel momento in cui si confronta con i numeri della domanda interna. Nel nostro Paese, infatti, si registra un importante calo del potere d’acquisto che va a braccetto con la diffusa sfiducia degli italiani nel potenziale economico del mattone.
Gli investimenti degli italiani nell’immobiliare italiano sono scesi dell’8% circa e il dato non piace a chi, anche soltanto per provare, confronta questi dati con quelli che arrivano dall’Europa dove invece i cittadini hanno fiducia nel settore immobiliare del Paese in cui risiedono.