A pochi giorni dalla visita privata di Hollande in Germania, ecco esplodere fra Parigi e Berlino una nuova lite sull’euro.
La proposta del premier francese Manuel Valls, che vorrebbe utilizzare la svalutazione dell’ euro, è stata respinta con toni secchi dal portavoce della Merkel, Steffen Seibert, che ha risposto che «il corso dell’euro non può esser materia delle politiche nazionali». Valls aveva fatto appello alla necessità di un nuovo corso della moneta unica, per aiutare la crescita dei paesi in difficoltà.
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Ma il governo tedesco ha percepito in questo una sollecitazione alla Bce, che deve agire invece autonomamente – in linea con quanto previsto dai trattati – e senza farsi condizionare da diktat della politica. La reazione della Bundesbank, che ha liquidato l’idea come “roba da anni ’70”, è stata ancora più dura. «Si tratta di una materia di competenza della Bce, che lavora a questi temi in autonomia, e alla quale noi non vogliamo dare alcun consiglio», ha detto Seibert in conferenza stampa a Berlino. «Ci preoccupa quando la politica francese torna al modo di pensare degli anni ’70, quando il franco era ben lontano dall’essere una moneta stabile», è stata invece la risposta della Bundesbank, riportata dalla Bild, che ha titolato sulla «lite» fra Francia e Germania. La politica economica francese è da tempo nel mirino della Germania: Parigi è ritenuta in Germania il vero ‘Sorgenkind’ («bambino difficile») d’Europa: per la fragilità della sua crescita e per la flessibilità con cui vorrebbe trattare il suo deficit (recenti sono le richieste di decelerare la riduzione).