Proprio mentre le tensioni sociali sembrano raggiungere il loro culmine ad Atene, per effetto della crisi, e la città appare ancora scossa dall’omicidio del cantante Pavlos Fyssas, vittima ad Amfiali di un militante del movimento Alba Dorata, dal Ministero dell’Economia greco arrivano per la nazione notizie più che positive.
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Per la prima volta dall’instaurarsi della crisi economica nel Paese, infatti, l’economia greca nel secondo trimestre del 2013 ha fatto registrare dei segnali di ripresa. Una ripresa, ovviamente, ancora agli esordi, ma che risulta individuabile in una inversione di tendenza dei valori del prodotto interno lordo e in un aumento del tasso di occupazione. Nei mesi che vanno da aprile a giugno, dunque, il PIL ellenico è cresciuto così come non succedeva da sei anni a questa parte, e il Ministro delle Finanze greco Yannis Stournaras ha annunciato che entro la fine dell’anno ci si attende un passaggio dei valori dal previsto 4,3% al nuovo 3,8%.
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Per quanto riguarda, invece, l’aumento del tasso di occupazione, le cifre sono ufficiali e non si limitano alle sole previsioni. La disoccupazione, nel periodo che va da aprile a maggio 2013, grazie all’arrivo della bella stagione e alla ripresa del turismo è scesa dal 27,4% al 27,1%, anche se resta ancora molto alto il numero dei giovani senza lavoro. Le percentuali si aggirano infatti ancora intorno al 59%.
A confermare il quadro positivo, tuttavia, vi sono anche i dati positivi relativi alla ripresa della produzione industriale e dell’export, che aumenta di circa un 3,6% nell’ultimo periodo. Ancora non si può dire, però, se si tratta di una reale uscita dalla crisi.