Secondo l’osservatorio del Crif le domande di mutui nel nostro paese sono in forte calo. Il report è tratto dall’analisi della situazione dei primi undici mesi dell’anno e il confronto è effettuato con i dati che arrivano dal periodo analogo del 2011.
In pratica, da gennaio a novembre, rispetto all’anno scorso, c’è stato un calo della domanda di mutui pari al 43 per cento, una flessione che arriva al 50 per cento, considerate anche le performance degli anni passati. Eppure per il futuro potrebbe esserci un’inversione di tendenza.
Il Crif ha notato che a novembre 2012 la flessione della domanda di mutui è stata meno consistente che in passato, si parla del 32% di richieste in meno in un anno molto difficile per tutto il settore creditizio, soprattutto se si considerano i dati del 2011, del 2010 e del 1009.
Perché i cittadini non chiedono più alle banche di accendere un mutuo? Probabilmente per il fatto che molte soluzioni non sono convenienti. Basta guardare alle surroghe e alle sostituzioni che, in generale, dovrebbero essere molto appetibili per i neomutuatari perchè consentono di risparmiare ad esempio sull’istruttoria della pratica. Anche le surroghe e le sostituzioni, invece, risultano poco convenienti.
Riguardo agli importi c’è stata una flessione della media richiesta in prestito e per la durata dei mutui sono sempre il pole position i piani di rimborso a 25 e 30 anni.