La crisi economica, ha colpito tutta l’Europa

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 La crisi economica non ha investito solo l’Italia, ma tutta l’Europa creando oltre 6 milioni di disoccupati. Una situazione difficile che mette in risalto la sfida maggiore che tutti i Paesi dovranno affrontare: lasciare il principio del rigore e tornare a crescere rimettendo al centro dell’agenda «il ruolo trainante dell’industria». Le priorità per «un’Europa della crescita» che il «Manifesto» elaborato da Confindustria ha evidenziato in vista delle prossime elezioni europee. Una specie di «memo» da dare alle forze politiche che il leader di Confindustria, Giorgio Squinzi, porterà , al confronto con tutti i partiti che si apprestano a scendere in pista.

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Con una forte premessa: e cioè che le forze politiche si impegnino a scegliere «candidati all’altezza del ruolo» delle sfide che attendono l’Europa, come la crisi economica, mettendo da parte «vecchie logiche di parcheggio e contentini», per portare a Bruxelles «i migliori rappresentanti possibili del nostro Paese». L’euroscetticismo, del resto, «alimentato da risposte tardive e inadeguate alla crisi», appare per Confindustria un fenomeno in crescita, che «rischia di prendere il sopravvento», come ci hanno già dimostrato « i populismi vecchi e nuovi che stanno mietendo risultati elettorali nuovi», con la possibilità «di farci risvegliare dopo le elezioni in maniera brusca».

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Il compito che attende il governo Renzi, quindi, è quello di andare «oltre il dogma dell’austerità» cercando di ottenere «margini di flessibilità concessi dal Patto di stabilità, in cambio di un robusto programma di riforme strutturali», dice ancora Squinzi pronto ad assicurare «tutto l’appoggio degli industriali» se questa sarà la direzione, «come appare», che il governo vorrà intraprendere.

 

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