E’ l’effetto contagio, tanto temuto soprattutto dopo il collasso di alcuni paesi, come la Grecia e Cipro, che sembra essere trainato dalle banche che continuano ad indebolirsi e, quindi, sono incapaci di essere gli attori principali del risanamento economico.
In Italia persistono squilibri macroeconomici che richiedono monitoraggio e azione decisiva. L’andamento dell’export, la perdita di competitività e il debito elevato in una situazione di crescita condizionata richiedono attenzione per ridurre i rischi di effetti avversi.
Ciò che maggiormente spaventa gli analisti della commissione sono le condizioni del debito pubblico che rendono l’Italia debole e incapace di far fronte ad eventuali fluttuazioni dei mercati finanziari. Il che rende necessario proseguire sulla strada dei rinnovamenti strutturali che possano ridurre il rapporto debito/Pil.
Urgenti, secondo Bruxelles, soprattutto misure mirate alla riduzione della pressione fiscale per favorire la crescita e l’applicazione delle riforme adottate negli ultimi mesi per sostenere il consolidamento dei conti e liberare il potenziale di crescita. Inoltre, il rapporto evidenzia una sofferenza delle imprese italiane che sono troppo specializzate e low-tech, incapaci, quindi, di reggere la concorrenza.
► Krugman parla dei problemi dell’Europa
Un problema che può essere risolto solo con incentivi per la ricerca e lo sviluppo e per il miglioramento dell’istruzione.