Per chi studia la crisi finanziaria potrebbe destare enorme preoccupazione quanto riportato in un articolo di Tracy Alloway pubblicato sul Financial Times, in cui si comunica che gli investitori obbligazionari statunitensi a caccia di rendimenti stanno incalzando per assicurarsi un nuovo tipo di titoli cartolarizzati.
Gli strumenti derivati hanno alle spalle dei prestiti immobiliari elargiti per poter acquistare costruzioni non tradizionali, i CMBS (commercial mortgage-backed securities), che constano in un pacchetto di vari prestiti. A parlarne è il Financial Times. Il problema, tuttavia, è che prestiti di tale genere contengono anche alloggi e rifugi per senzatetto, una catena di parchi acquatici a tema africani e un edificio tramutato in una fattoria.
> Attività di credito Subprime
Così, mentre gli ideatori inseguono attività poco conformi da cartolarizzare in CMBS, cominciano ad emergere alcune inquietudini a proposito del ripetersi di alcune azioni estreme di finanziamento pre-crisi, come i mutui subprime, i famosi prestiti che venivano accordati a soggetti non in grado di accedere ai tassi di interesse di mercato, poichè avevano avuto in precedenza problemi come debitori.
Di fondo, pertanto, la sottoscrizione di questo tipo di titoli, in cui gli artefici preparano una stima dei flussi di cassa futuri basandosi su proiezioni ottimistiche, invece che sui tassi attuali, ha fatto ritorno nel mercato, stando a quanto riferito negli Usa da alcuni broker ipotecari commerciali che rapportano gli agenti immobiliari ai creditori.
Secondo quanto stabilito nella guideline del Dipartimento del Tesoro Americano, “i debitori subprime hanno tipicamente una storia creditizia che contempla insolvenze, o addirittura problemi più grossi, quali ad esempio avvisi di garanzia, pignoramenti, e bancarotta”.