Non è un buon momento per l’economia italiana e per uno dei suoi settori più rappresentativi. Chi pensava che il 2013 potesse essere l’anno di una riscossa dovrà ricredersi e osservare che, purtroppo, le cose stanno esattamente come prima. O, forse, peggio.
La produzione industriale del Belpaese sta subendo nell’ultimo periodo l’ennesimo crollo. A marzo ha fatto registrare un pesante passivo, in percentuale pari ad un -5,2 per cento che grava sul sistema. Il confronto, naturalmente, va fatto rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Eurostat, fornendo i dati, fornisce un commento aggiuntivo che assomiglia ad una sorta di ‘pioggia sul bagnato’. Il dato, infatti, è il peggiore se messo a confronto con quello delle altre grandi economie continentali.
Chi scende
Se può servire, la magra consolazione è che anche la Germania ha fatto registrare un calo del -1,5% rispetto al maggio del 2012. Calata del 1,6% anche la produzione industriale della Francia. Ancora più rilevanti i cali di Slovenia (-2,9%), Bulgaria (-2,3%) e Irlanda (-2,2%).
Nel complesso, per quanto concerne l’area dell’Euro, il calo è stato dell’1,7% (1,1 per cento nella Unione europea a ventisette Paesi).
Chi sale
Vale la pena analizzare la situazione in positivo. Ci sono, infatti, alcuni Paesi membri che hanno fatto registrare degli aumenti.
Quelli maggiori si sono verificati in Portogallo (+5,3%), Olanda (+4,5%), Lussemburgo (+4%) , Estonia e Malta (+3.9%).