Deere & Company fa registrare una caduta vertiginosa a Wall Street dopo aver comunicato i conti trimestrali deboli e soprattutto dopo aver tagliato le stime di fatturato per l’intero esercizio.
Il titolo crolla attestandosi a quota 84,11 dollari (-7,21%) e di riflesso trascina con sé la rivale Cnh Industrial (-2,27% a 8,16 dollari a Wall Street e -3,29% a 7,045 euro a ridosso del minimo intraday a 7,03 euro a Piazza Affari).
Durante il terzo trimestre dell’esercizio fiscale, conclusosi lo scorso 31 luglio, Deere & Company ha registrato un utile netto pari a 511,6 milioni di dollari, in calo del 40% da 850,7 milioni di dollari messi a segno nello stesso periodo dell’anno scorso. L’utile per azione è passato da 2,33 a 1,53 dollari, superando comunque le stime degli analisti ferme a 1,44 dollari per azione.
Anche i ricavi sono scesi del 20% a 7,59 miliardi di dollari, comunque oltre la stima del consenso pari a 7,17 miliardi. Il principale venditore al mondo di trattori e macchine agricole sta facendo i conti con una domanda debole, a causa dei bassi prezzi delle materie prime agricole, un dollaro forte e incentivi fiscali inferiori negli Stati Uniti.
“I risultati del terzo trimestre riflettono il continuo impatto del rallentamento dell’economia agricola così come di una domanda inferiore delle attrezzature per le costruzioni”, ha spiegato l’amministratore delegato, Samuel Allen. Lo dimostra il fatto che le vendite di attrezzature agricole sono scese nel periodo del 24%. Ma anche quelle della divisione dedicata a costruzioni e attività forestali, che in genere controbilanciano parte della debolezza nel comparto agricolo, sono calate del 13% e i rispettivi utili del -34% a 129 milioni.
La multinazionale americana ha quindi corretto il tiro e ora si aspetta per l’intero anno fiscale una contrazione del 25% del fatturato legato alle macchine agricole, leggermente peggio del -24% calcolato lo scorso maggio.