Un ministro dell’economia di qualche governa fa diceva che “Con la cultura non si mangia”. Ci furono sollevamenti da diverse parti che rappresentano i lavoratori del mondo della cultura in Italia, quelli che ci hanno sempre “mangiato” e che hanno trovato offensiva quella affermazione. Ci sono stati anche tanti che hanno criticato il ministro reo di non avere considerato che viviamo nel Paese che possiede circa il 75% del patrimonio artistico mondiale e che è aprrezzato in tutto il mondo proprio per la cultura. Una cultura del passato, si dirà, che riguarda la storia, ma che potrebbe essere veramente un’importante fattore economico.
Negli ultimi anni, quella affermazione sembra essere stata superata e i politici di governo di oggi sembrano non essere d’accordo con quella visione, anche se di investimenti importanti nella cultura non se ne sono visti molti. Si inizia, però, con la proposta di detrarre dalle tasse le spese per gli acquisti dei libri. Il ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato ha affermato che il governo inserirà nella Legge di Stabilità detrazioni fiscali per chi compra libri. La Legge di Stabilità è in discussione in Parlamento e si stanno esaminando i vari emendamenti.
Il Consiglio dei Ministri sta quindi pensando di dare agevolazioni alla cultura e le detrazioni proposte hanno l’obiettivo di aiutare sia chi legge, anche incrementando il numero di lettori, sia le librerie, visto che quelle più piccole che non fanno parte dei grandi gruppi hanno molti problemi.
La proposta prevede che gli scontrini possano essere conservati e utilizzati per le detrazioni fiscali in fase di dichiarazione dei redditi come avviene per i farmaci. Si potrà detrarre dai redditi fino al 19% del valore dei libri cartacei acquistati nelle librerie, mentre ciò non si applica agli e-book, i libri digitali acquistati su internet che stanno crescendo. Il tetto massimo per la detrazione è di 2.000 euro, fino a 1.000 euro per i libri di lettura e fino a 1.000 euro per quelli scolastici.