Potrebbe arrivare nella giornata odierna il D-day della City, ovvero il giorno in cui la Deutsche Borse sbarcherà in Inghilterra per concretizzare la fusione con il London Stock Exchange, ponendo fine a 215 anni di indipendenza del mercato azionario londinese.
Fonti della cittadella della finanza dicono al Times che l’accordo potrebbe essere annunciato questa settimana e forse anche già stamane per arrivare prima di una importante conferenza sull’industria dei derivati, uno strumento finanziario ampiamente trattato sia dalla Borsa di Londra che da quella di Francoforte. In ogni caso, stando alle norme su fusioni e acquisizioni, le due piazze hanno tempo al massimo fino al 22 marzo – cioè martedì della settimana prossima – per raggiungere un’intesa, dopo avere ufficialmente comunicato il 23 febbraio scorso che avevano aperto una trattativa.
La Borsa tedesca ha rinvigorito la sua posizione qualche giorno fa, notano gli analisti, con la vendita per 1 miliardo e 100 milioni di dollari dell’International Securities Exchange al Nasdaq, il mercato azionario americano delle alte tecnologie. E il London Stock Exchange ha siglato venerdì una bozza di cooperazione con il Shangai Stock Exchange che aumenta i legami finanziari e commerciali fra la borsa inglese e quella cinese, a sua volta connessa con quella di Hong Kong. Tutte manovre che secondo alcuni commentatori sembrano preparare l’imminente annuncio di una storica fusione tra i due giganti europei.
Nella City però non tutti vedono di buon occhio questa fusione, temendo che parte delle operazioni finiranno per essere trasferite da Londra a Francoforte, riporta senza fare nomi il Times, che tuttavia – occorre ricordarlo – ha posizioni ‘euro-scettiche’ riguardo al referendum britannico sull’Unione Europa e dunque potrebbe essere interessato ad accentuare il malumore sull’alleanza tra le due capitali della finanza. L’accordo da 20 miliardi di sterline (circa 26 miliardi di euro) dovrebbe dare alla Deutsche Borse il 54 per cento della nuova società e al London Stock Exchange il restante 46 per cento, ma viene presentato dalle due parti come “una fusione tra uguali”. La società risultante avrebbe sede legale a Londra ma probabilmente un amministratore delegato tedesco, indicano le indiscrezioni, con quartier generali in entrambe le città.