Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni ha riferito ieri in Senato nel corso della discussione per l’ approvazione del Def, il Documento di economia e finanza, facendo luce su una eventuale possibilità per il recupero di quelle risorse necessarie a finanziare i provvedimenti – e le emergenze – del Governo Letta.
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Il Ministro ha infatti suggerito che l’ attuale calo dello spread, ovvero del differenziale tra i titoli italiani e quelli tedeschi, unito alla relativa calma dei mercati finanziari e alla riduzione dei tassi di interesse delle ultime settimane, potrebbero fornire alle finanze pubbliche italiane quelle risorse utili a finanziare, ad esempio, il congelamento dell’ IMU e le nuove erogazioni relative alla Cig, la Cassa Integrazione in deroga.
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Ma allora, sulla base delle ottimistiche previsioni del Ministro Saccomanni, quanti soldi sarebbe in effetti possibile recuperare dal calo dello spread? Dal momento che il Def è stato redatto dal Governo Monti nel mese di aprile quando lo spread si collocava su circa 308 punti, i soldi che in previsione sarebbe possibile recuperare nei prossimi 3 anni ammonterebbero fino a 7 miliardi (entro il 2015).
Una cifra considerevole, dunque, che permetterebbe all’ Italia di risolvere non pochi problemi relativi al recupero delle risorse. Purché lo spread resti, appunto, lì dove si trova ora, cioè sotto i 260 punti.