Si è toccato un nuovo record assoluto per il debito pubblico italiano che nel mese di maggio è aumentato di 20 miliardi rispetto al mese di aprile e è arrivato a quota 2.166,3 miliardi. Questo è quanto emerge dal Supplemento conti pubblici al bollettino statistico di Bankitalia. Quindi, dati alla mano, dall’inizio dell’anno il debito pubblico italiano è aumentato di 96 miliardi con una crescita del 4,7%.
L’aumento percentuale dall’inizio dell’anno, in raffronto ad una crescita dell’economia che di certo sarà di minore grandezza, fa prevedere un aumento anche del rapporto Debito-Pil.
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L’aumento rispecchia per 5,5 miliardi il necessario delle Amministrazioni pubbliche e per 14,9 miliardi l’aumento delle risorse finanziarie liquide del Tesoro (pari a fine del mese di maggio a 92,3 miliardi; 62,4 nel mese di maggio 2013); l’emissione di titoli sopra la pari, l’apprezzamento dell’euro e gli esiti della rivalutazione dei BTP indicizzati all’inflazione (BTPi) hanno controllato l’aumento del debito per 0,4 miliardi.
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In rapporto alla suddivisione per sottosettori affiora che a pesare sull’aumento è l’evoluzione dei conti delle amministrazioni centrali che hanno fatto registrare una crescita del debito di 20,9 miliardi a fronte di una diminuzione di 0,9 miliardi delle amministrazioni locali è sceso di 0,9 miliardi. Con una lettura di particolare si vede che è sceso il debito delle Regioni e delle Province Autonome, andando da 37,9 a 36,6 miliardi, è stato stabile quello delle province (a 8,4 miliardi) mentre è salito da 47,6 a 48 miliardi il debito dei Comuni. Il debito degli Enti di previdenza è restato in sostanza invariato.