La situazione finanziaria del nostro paese è sotto la lente d’ingrandimento delle agenzie di rating, delle banche d’affari, dell’Europa, preoccupata dell’ascesa del sentimento antieuropeo e antieuro nello Stivale. Se è vero che per fare un Governo ci vuole tempo e il primo passo è stato fatto con l’elezione dei presidenti di Camera e Senato, è anche vero che adesso bisogna capire qual è la direzione che il nostro paese intende avviare: la priorità sarà per le riforme oppure per la messa in sicurezza dei conti?
►La crisi economica e i rischi per l’Italia secondo i Servizi Segreti
Sicuramente un problema per l’Italia c’è e si chiama debito pubblico. Se n’è parlato fino alla fine del governo Berlusconi, poi, con Monti a Palazzo Chigi, la situazione sembrava essersi calmierata ma adesso la tregua è finita. Il debito pubblico torna a crescere perché l’amministrazione centrale ha bisogno di denaro e perché l’Italia si è impegnata a sostenere finanziariamente le strutture europee d’aiuto ai paesi in difficoltà.
La Banca d’Italia ha dunque pubblicato il supplemento al bollettino statistica di finanza pubblica, annunciato che rispetto a gennaio, il debito pubblico è cresciuto di 34 miliardi di euro ogni mese. Oggi il record stabilito p di 2.022,7 miliardi di euro. La sogli psicologica dei 2000 miliardi di euro di debito è stata “abbondantemente” superata, coadiuvata dall’emissioni di titoli del debito e dalle difficoltà persistenti in Europa. Gli investitori non sono affatto contenti.