La BoE ha stabilito di lasciare invariato il costo del denaro al minimo storico pari allo 0,5%. La decisione non ha sorpreso gli economisti che non si aspettano un rialzo dei tassi fino al primo trimestre del 2016.
Anche il piano di allentamento monetario a supporto dell’economia è ancora stabile a 375 miliardi di sterline. In base alle minute della riunione, la decisione è stata presa con otto voti favorevoli e uno contrario: quello di Ian McCafferty, che ha votato in favore di un incremento pari allo 0,75%.
Malgrado la votazione sia stata fortemente sbilanciata verso il mantenimento dell’attuale tasso d’interesse, “alcuni membri”, come si legge nel comunicato della BoE, hanno visto potenziali rischi di inflazione dovuti a un’eccessiva attesa per il rialzo del costo del denaro. Per questo motivo, la Banca centrale ha segnalato che il primo rialzo dei tassi è probabile avvenga nella prima metà del 2016.
Infatti, stando alle stime, che si basano su un aumento del costo del denaro allo 0,75% nel secondo trimestre del prossimo anno con un successivo aumento all’1% entro la fine dell’anno per arrivare all’1,5% alla fine del 2017, l’inflazione è vista in crescita al target del 2% entro i prossimi due anni, con un potenziale aumento oltre il target dalla fine del secondo anno.
Ed è proprio per questa ragione che, in base a McCafferty, il governatore della Bank of England, un aumento dei tassi sarebbe necessario per mantenere l’inflazione sotto controllo e per assicurare che i futuri rialzi siano regolari e graduali, evitando il rischio di overshooting dell’obiettivo del 2%. Al momento, però, l’inflazione resta bassa nel Regno Unito, ma questo non preoccupa i membri del consiglio riguardo potenziali movimenti recessivi.