Il testo del Decreto Irpef ha incassato la fiducia del governo e si appresta a diventare effettivo con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Dopo le tante polemiche dei giorni scorsi, quindi, l’iter legislativo p andato a buon fine e a partire dalla prossima busta paga i lavoratori dipendenti, o almeno una parte di questi, vedranno aumentare il loro stipendio in busta paga.
80 euro in più per chi ha uno stipendio annuo compreso tra gli 8 e i 24 mila euro, che diventano circa 640 da qui alla fine dell’anno, e poi un intervento per rendere il bonus strutturale attraverso la Legge di Stabilità 2015.
Quindi, cadono una volta per tutte i dubbi sulle coperture per questo taglio dell’Irpef: come annunciato nella conferenza stampa della scorsa settimana, le risorse arriveranno dal taglio di 240 milioni di spese del costo della politica, in cui ricadranno non solo i ministeri ma anche la Presidenza del Consiglio.
► Il bonus Irpef non è per tutti: gli esclusi e le nuove tasse da pagare
Lo Stato, poi, insieme alle Regioni e ai Comuni, dovrà tagliare le spese per l’acquisto di beni e servizi per 2,1 miliardi di euro. Altri soldi arriveranno dalla lotta all’evasione fiscale, per un totale stimato di 300 milioni di euro, dai risparmi imposti alle società partecipate e dalla Rai, che contribuirà con circa 150 milioni di euro da reperire con la cessione delle quote delle società partecipate.
► Bonus Irpef, servirà per pagare le tasse
Altro capitolo importante del Decreto Irpef riguarda la riduzione dell’Irap: le risorse necessarie, in questo caso, arriveranno dall’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie.
► Aumento della tassazione sulle rendite finanziarie, colpiti anche i piccoli risparmiatori