Dopo il primo sì della Camera, oggi il Decreto Lavoro voluto dal Governo di Matteo Renzi approda al Senato in una versione che contiene delle importanti novità rispetto al testo originario, tutte approvate dalla maggioranza.
Gli emendamenti, che però non convincono i sindacati, saranno discussi oggi, per arrivare alla versione definitiva del testo del Decreto che dovrà diventare legge entro il 19 maggio. Vediamo quali sono gli emendamenti approvati.
Decreto lavoro, le novità
- L’acausalità, ovvero la mancanza di obbligo per il datore di lavoro di specificare il motivo della scelta di un contratto a termine, torna ad essere di 36 mesi.
- Eliminato l’obbligo di assunzione dei dipendenti a tempo determinato per le aziende e le imprese che sforano il tetto massimo (20% del totale dei dipendenti a tempo indeterminato), al suo posto una sanzione pecuniaria che va dal 20 al 50% della retribuzione;
- Le aziende che sforano il tetto del 20% hanno comunque l’obbligo di mettersi in regola entro la fine dell’anno;
- Il limite del 20% per i contratti a termine non è valido per gli enti di ricerca, che avranno anche la possibilità di prolungare questo tipo di contratti oltre i 36 mesi previsti dalla legge (i contratti dei ricercatori potranno così essere rinnovati per tutta la durata del progetto di ricerca).
- L’obbligo di stabilizzazione del 20% degli apprendisti prima di nuove assunzioni con questo contratto è valido solo per le aziende con più di 50 dipendenti.
- Le regioni hanno l’obbligo di comunicare al datore di lavoro che ha assunto degli apprendisti le date e le sedi della formazione pubblica entro 45 giorni dalla data dell’assunzione. Nel caso in cui l’amministrazione non provveda a tale informazione, non vi è nessun obbligo per il datore di lavoro.