L’annuncio ufficiale è giunto: Deezer, uno dei pionieri della musica in streaming, approderà in Borsa. La conferma è arrivata dopo una susseguirsi di voci intensificatesi durante l’estate.
L’obiettivo dichiarato dal gruppo è quello di “consolidare la propria posizione” sul mercato della musica online. “La quotazione è una tappa importante per Deezer in un momento decisivo per l’intera industria musicale. Il mercato dello streaming, ancora giovane, sta vivendo una forte accelerazione ed è destinato a diventare il primo canale di distribuzione musicale” ha detto l’ad Hans-Holger Albrecht.
Basti pensare negli Stati Uniti le vendite di cd sono calate del 31,5% a 494,8 milioni di dollari nei primi sei mesi dell’anno, ma la contrazione dei ricavi è stata compensato proprio dall’esplosione della musica in streaming: le vendite degli abbonamenti sono aumentati del 23% a 1,03 miliardi di dollari e oggi la musica online rappresenta un terzo dei ricavi del settore contro il 26% del primo semestre del 2014. In Francia, invece, le vendite in rete valgono quasi la metà del mercato fisico e sono salitre nell’ultimo anno del 42% a 58,6 milioni di euro. E se gli svedesi di Spotify vengono valutati circa 8 miliardi di euro, Deezer dovrebbe valere almeno un miliardo grazie anche a ricavi cresciuti del 53% a 142 milioni di euro lo scorso anno.
A differenza dei cugini della “French Tech” come BlablaCar o Sigfox che hanno preferito ricorrere a fondi e capitali privati per finanziare la crescita, Deezer ha quindi scelto la Borsa: “La società è arrivata a una certa maturità e in termini di azionariato l’Ipo permette di avere una base più diversificata e internazionale dando al gruppo una maggiore visibilità” ha spiegato all’Afp Simon Baldeyrou, Coo e vice ad di Deezer.