Deezer, quotazione in Borsa

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L’attuale valutazione di Deezer si aggira intorno al miliardo di euro. Quella di Spotify intorno agli 8 miliardi, mentre Apple Music arranca con quasi la metà degli abbonati pronti ad abbandonare il servizio di Cupertino.

Due facce della stessa medaglia, quella della musica in streaming dove le competizione è sempre più forte. Secondo un sondaggio di MusicWatch, il 48% degli utenti di Apple Music ha già smesso di usare il servizio che – lanciato a giugno – è ancora in fase di prova gratuita. Il 61% del campione, invece, ha disattivato il rinnovo automatico per evitare di pagare l’abbonamento al termine del periodo gratuito, il 30 settembre. Numeri che sgonfiano il successo degli 11 milioni di utenti annunciati proprio da Apple. Anche perché solo l’11% dei possessori di iPhone e iPad utilizza il servizio a confronto del 40% che, invece, scarica musica a pagamento su iTunes: “La diffusione di Apple Music potrebbe essere più ampia, ma questo è lo svantaggio di arrivare in un mercato in cui già esistono servizi molto buoni” spiega Russ Crupnick, managing partner di MusicWatch.

D’altra parte Spotify conta già 20 milioni di utenti paganti con altri 50 milioni di persone che hanno scelto la versione gratis, finanziata dalla pubblicità. Un successo a cui ambisce anche la francese Deezer che sta cercando nuovi fondi per finanziare la crescita: secondo gli addetti ai lavori, la società francese starebbe pensando alla quotazione in Borsa. Nata nel 2007, la società ha 16 milioni di utenti unici mensili e 6 milioni di abbonati a pagamento e sarebbe pronta al grande salto. Soprattutto dopo esser sbarcata anche in America.

Per anni, infatti, Deezer ha evitato lo “scontro” diretto con Spotify rinviando il debutto negli Stati Uniti concentrandosi sulla crescita in Europa e in Africa: lo scorso anno poi ha sottoscritto accordi con le compagnie telefoniche per vendere i suoi servizi premium con i telefoni e, infine, si è alleata con Sonos e Bose, entrambi produttori di impianti audio.

 

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