Non c’è ancora nulla di ufficiale, ma il taglio lineare delle detrazioni Irpef con effetto retroattivo sul 2013 è quasi una certezza. La legge di stabilità ha stabilito al 31 gennaio il termine per l’approvazione di un provvedimento per la modifica del sistema.
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Tale data, cui mancano quindici giorni, coincide con quella entro cui devono essere pubblicati i modelli di dichiarazione fiscale e le relative istruzioni. Quindi, le possibili novità, dovrebbero essere messe a punto in tempi strettissimi e poi applicate nelle dichiarazioni. Da qui l’ ipotesi che i contribuenti potrebbero trovarsi davanti ad una limatura di tutte le detrazioni d’imposta oggi in misura del 19%, elencate all’articolo 15 comma 1 del testo unico delle imposte dirette.
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In deroga allo statuto del contribuente, che prevede che le novità devono essere valide per il futuro, la percentuale scenderà al 18 %, e al 17 l’anno successivo. Quindi lo Stato potrà usufruire di maggiori entrate per 488,4 milioni nel 2014, che diventeranno 772,8 nel 2015 e poi 564,7 a regime a partire dal 2016.
Per i cittadini il danno sarà di circa 30 euro l’anno quando la percentuale sarà stata portata al 17 %. Oggi per le detrazioni al 19%, di cui si avvalgono quasi 29 milioni di contribuenti, lo sconto medio è di circa 283 euro l’anno. Molte le tipologie di sconti interessate, alcune molto utilizzate altre meno. C’è ad esempio quello inerente agli interessi sui mutui: per quanto riguarda l’abitazione principale toccava nel 2011, stando ai dati del Dipartimento Finanze, più di 3,8 milioni di contribuenti, per un importo medio di 321 euro. Quindi il taglio dovrebbe essere mediamente di circa 34 euro l’anno.