Oggi, 28 febbraio, è la “Giornata europea per la parità retributiva”, ovvero una giornata dedicata a sensibilizzare lavoratori e datori di lavoro sulle differenze che ancora esistono sulla retribuzione prevista per gli uomini e quella per le donne.
In occasione di questa giornata la Commissione Europea ha pubblicato una statistica che mette in luce come questo divario sia troppo elevato: le donne, infatti, guadagnano circa il 16% in meno degli uomini, ciò vuol dire che è come se lavorassero 59 giorni, quasi due mesi, senza percepire alcun compenso. Caso vuole che questi 59 giorni siano quelli trascorsi dall’inizio del nuovo anno, quindi è come se le donne europee iniziassero a guadagnare dal loro lavoro dall’inizio di marzo.
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Il differenziale di retribuzione tra uomini e donne è rimasto invariato negli ultimi anni, ma questo non è assolutamente un dato positivo, visto che la percentuale è davvero alta.
In Danimarca, nella Repubblica Ceca, in Austria, nei Paesi Bassi e a Cipro si registra una costante riduzione del divario, mentre altri Paesi (Polonia, Lituania) hanno invertito la tendenza al ribasso nel 2012. In alcuni paesi, come l’Ungheria, il Portogallo, l’Estonia, la Bulgaria, l’Irlanda e la Spagna, negli ultimi anni il differenziale retributivo di genere è aumentato.
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L’Italia in questa classifica ha però un posto d’onore, in quanto di piazza tra i paesi con le performance migliori sulle retribuzioni: il divario è infatti stato attestato sul 6.7%, anche se in peggioramento rispetto al 4.9% registrato nel 2008.