Bruxelles ha rilevato i costi dei conto corrente nei paesi dell’Unione Europea e ha evidenziato come il costo della gestione del conto sia troppo alto nella maggior parte dei paesi: per questo la Commissione Europea ha deciso di intervenire con delle nuove regole che prevedono l’istituzione, per tutti i paesi, di un conto corrente di base e di una banca che lo dovrà mettere a disposizione dei cittadini.
Ma la Commissione Europea ha anche evidenziato una tendenziale mancanza di trasparenza per gli istituti bancari dell’Unione, ossia una mancanza di possibilità per i clienti di sapere i costi effettivi degli strumenti utilizzati.
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Conto Corrente – La situazione italiana secondo la Commissione Europea
Dall’indagine della Commissione Europea emerge che l’Italia è uno dei paesi dove i conto corrente hanno un costo maggiore.
Dai dati della Commissione, che si riferiscono al 2009, l’Italia è il paese con il costo medio di tenuta di conto corrente più alto – la cifra è poco meno di 250 euro all’anno. Secondo Bankitalia, però, questi dati, oltre ad essere piuttosto vecchi, non corrispondono a verità: in Italia, e le rilevazioni sono del 2011, il costo medio annuo di un conto corrente è di 105,7 euro (più basso di 4,5 euro rispetto al costo del 2010) con una media di 1,51 euro di spesa per ogni operazione effettuata.
La Commissione Europea, inoltre, pone l’Italia tra i paesi con meno trasparenza bancaria, sia per quanto riguarda l’effettivo costo delle operazione e dei prodotti finanziari sia nell’accessibilità delle informazioni.
Conto Corrente – Le nuove regole della Commissione Europea
La Commissione Europa ha giudicato i conti corrente a disposizione dei cittadini italiani troppo cari e troppo poco trasparenti e per questo è al lavoro su una direttiva, che poi dovrà essere recepita da tutti gli stati membri, per ovviare a questi problemi che si basa su tre pilastri fondamentali: l’accesso ai conti, la trasparenza delle spese e la possibilità di trasferire i conti in tempi brevi da una banca all’altra.
L’accesso ai conti
La Commissione Europea chiederà a tutti i paesi membri di predisporre un conto corrente base con il quale si potrà avere accesso a tutte le operazioni ‘di routine’ – prelievo, bonifico, accredito dello stipendio, pagamento delle bollette e un bancomat – ma che non dia accesso a scoperti e linee di credito.
Questo conto, che dovrà essere offerto da almeno una delle banche del paese, sarà accessibile a tutti i cittadini, residenti e non, indipendentemente dalla loro situazione finanziaria.
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Trasparenza delle spese
Tutte le banche avranno l’obbligo di mettere a disposizione dei clienti un documento informativo che riporti i servizi previsti dalle varie tipologie di conto corrente e i relativi costi. Il documento dovrà riportare anche un riepilogo delle spese applicate durante gli ultimi dodici mesi e, su richiesta del cliente, la banca dovrà fornire anche un glossario che aiuti il cliente stesso ad orientarsi tra i vari termini utilizzati.
I testi redatti dalle banche dovranno avere un formato standard che permetta così al correntista un confronto agevole delle offerte dei vari istituti.
La Commissione Europea intende, inoltre, approntare un comparatore pubblico online, ossia un sito internet che permetta al cliente di avere accesso autonomo alle informazioni di tutte le banche.
Trasferimenti interbancari veloci
Ultimo punto sul quale sui è concentrata la Commissione Europa nella preparazione della direttiva per la trasparenza bancaria, è il trasferimento di un conto corrente tra due istituti. Le banche avranno l’obbligo di provvedere a tutti gli oneri burocratici della varie fasi dell’operazione e il conto corrente dovrà essere spostato e essere operativo al massimo entro 15 dalla data di inizio delle operazioni di trasferimento.
Il tempo a disposizione è un mese se si tratta di un trasferimento tra banche di paesi diversi.