La Nba ha siglato un incredibile accordo da 24 miliardi dilazionati in dieci anni per la cessione dei diritti tv. Espn e Tnt, già proprietari dell’esclusiva per la pallacanestro professionistica a stelle e strisce, hanno fatto richiesta e avuto il ‘benestare’ per l’anticipo di un anno dei negoziati per il rinnovo in vista della scadenza nel 2015.
E hanno accettato di firmare un maxi-accordo che triplica a 2,4 miliardi l’anno il loro esborso a costo di tagliare la strada a competitor sempre più pericolosi quali Google, Apple e Facebook. Già, perché i tre colossi del Web volevano scendere in campo a sfidare le televisioni e accaparrarsi i diritti tv del campionato di pallacanestro più bello, avvincente, entusiasmante e seguito del globo.
L’accordo raggiunto espande la precedente intesa, quella degli ultimi cinque anni, aggiungendo un discreto numero di incontri e spalmando l’esclusiva anche su nuove piattaforme social e su iniziative che diventano al Campionato Nba. A trarne giovamento saranno pure i giocatori che nel corso degli ultimi negoziati avevano ottenuto di incassare il 50% dei proventi generati dalla vendita dei diritti ai media. Uno di questi, colui che attualmente è il punto di forza del campionato, la sua stella più brillante, è di certo Lebron James. Passato dagli Heat ai Cavs, James (non a caso) proprio nel 2015-2016 diventerà free-agent senza contratto. Ora, potrà rinegoziare così il suo salario, alzandolo da 22 milioni a 31,5 all’anno.
Inizia sotto queste premesse una nuova e avvincente stagione di Nba. Sembrano lontani i tempi in cui la palla arancione soffriva, i tempi del lock out sempre per via dei diritti. Ora, il giro d’affari è sempre più grosso e fa gola a tutti.