Scarsi e deboli movimenti di vitalità arrivano dal fronte occupazionale in Italia, soprattutto per quanto riguarda i giovani.
Secondo gli ultimi dati ISTAT, nel mese di dicembre 2013 il livello di disoccupazione si è attestato al 12,7%, segnando un calo di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente, ma registrando una crescita del 10% rispetto all’anno 2012.
In valori assoluti, i disoccupati in Italia sono 3 milioni 229 mila, cioè 32 mila in meno rispetto a novembre, ma 293 mila in più rispetto a dicembre del 2012 (+10,0%).
Contestualmente continua a scendere il numero degli occupati: a dicembre 2013 erano 22 milioni 270 mila, con una diminuzione dello 0,1% rispetto a novembre (-25 mila persone) e dell’1,9% su base annua (-424 mila persone). Il tasso di occupazione, che corrisponde al 55,3%, è diminuito complessivamente di 0,1 punti percentuali.
In Europa meno disoccupati e più inflazione
La disoccupazione tra i giovani della fascia d’età 15-24 anni tocca il 41,6%, segnando il massimo storico a partire dal 1977. La percentuale segna una flessione dello 0,1% rispetto al mese precedente ma un aumento del 4,2% anno su anno.
A dicembre,i dati di Eurostat documentano una disoccupazione ferma al 12% per l’Eurozona e in calo dal 10,8% di novembre al 10,7% per i 28 paesi UE . I disoccupati ammontano a 26,200 milioni, con una flessione di 162 mila unità.
Tra i paesi membri i tassi di disoccupazione più bassi riguardano l’ Austria (4,9%),la Germania (5,1%) ed il Lussemburgo (6,2%), mentre quelli più alti coinvolgono la Grecia (27,8%) e la Spagna (25,8%). I rialzi più forti dell’indice di disoccupazione si sono registrati a Cipro (da 13,9% a 17,5%), in Italia (da 11,5% a 12,7%), in Grecia (dal 26,1% al 27,8), in Olanda (da 5,8% al 7%).
Tassi in discesa invece in Irlanda (da 14% a 12,1%), in Lettonia (da 14% a 12,1%) e in Lituania (da 13 a 11,4%).