Divieto sharing economy, Ue ci ripensa?

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Vietare la sharing economy non è, forse, la soluzione giusta. Così, la Commissione Europea medita un cambiamento di opinione sull’economia collaborativa e scongiura un “divieto totale” di attività come Uber o Airbnb affermando che questa “deve essere solo una misura estrema”.

Bruxelles avverte i Paesi membri a distinguere tra chi affitta la propria casa o mette a disposizione l’auto occasionalmente per ‘arrotondare’, e chi invece lo fa a tempo pieno per mestiere. La pubblicazione di linee comuni d’indirizzo da parte di Bruxelles si è resa funzionale per sincronizzare sotto lo stesso sentiment le decisioni prese dagli Stati dell’Ue, finora in ordine sparso, sulle piattaforme online che propongono servizi, dal car sharing ai pasti a domicilio sino all’affitto di casa.

La normativa è coerente con precedenti direttive Ue sui servizi e l’e-commerce, che non hanno valore legalmente vincolante ma che d’ora in poi potranno essere adottate come parametro di riferimento per esaminare i ricorsi di Uber, che potrebbe a questo punto anche aprire eventuali procedure d’infrazione presso la Corte Ue di giustiziaUber ha già fatto causa contro il bando da cui è stata colpita in Francia, Germania e Spagna proprio sostenendo che le regole nazionali del settore dei trasporti violano la normativa Ue.

Queste le parole di Elzbieta Bienkowska, commissaria Ue al mercato interno:

Invitiamo gli Stati membri a rivedere le loro regolamentazioni alla luce di queste linee guida e siamo pronti a sostenerli in questo processo.

C’è da aggiungere che le linee guida sulla sharing economy erano state annunciate già all’inizio di quest’anno, data la preoccupazione di Bruxelles sulle reazioni ostili che si sono manifestate in molti Paesi europei.

 

 

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