Il Dl Lavoro è stato discusso oggi alla Camera e sono stati approvati diversi emendamenti al testo originale del decreto che hanno creato non poche polemiche in aula, in modo particolare l’emendamento proposto da Maria Luisa Gnecchi (PD) che prevede l’abbassamento del numero di proroghe per i contratti a termine da 8 a 5, pur rimanendo stabile il limite massimo dei 36 mesi.
I deputati di NCD si sono astenuti dal voto, mentre M5S, Scelta Civica e Forza Italiana hanno votato contro, manifestando la volontà di non approvare questa modifica al testo ritenuta un passo indietro che riporterebbe agli standard della riforma Fornero.
Molto probabile, quindi, che verranno proposti nuovi emendamenti nei prossimi giorni per tornare al testo originario.
La discussione alla Camera di oggi ha portato anche altre modifiche al testo originario del decreto, anche queste, al momento, tutte approvate. Vediamo quali sono.
Le modifiche al Decreto Legge Lavoro
- Abbassamento del numero delle proroghe per i contratti a termine da 8 a 5 ma sempre nell’arco dei 36 mesi.
- Le norme che entreranno in vigore con il testo definito del Dl lavoro non avranno effetto retroattivo, questo vuol dire che varranno solo per i contratti di apprendistato e quelli a tempo determinato che verranno stipulati dopo quella data.
- Le mamme potranno conteggiare nel periodo di attività lavorativo necessario per il diritto di precedenza sulle assunzioni anche il congedo di maternità.
- Sconto del 35% sui contributi previdenziali e assistenziali a carico del datore di lavoro che stipula contratti di solidarietà.
- Proroga di un anno per i contratti a tempo determinato di asili nido e scuole dell’infanzia.