Arriva in Italia, e nel mondo della moda per giunta, la condanna per il primo caso di “esterovestizione” imputato a dei professionisti fiscali.
La sentenza di primo grado emessa dal giudice del Tribunale di Milano, Antonella Brambilla, nei confronti dei due noti stilisti italiani, Domenico Dolce e Stefano Gabbana, li ha infatti condannati a 20 mesi di reclusione per “omessa dichiarazione al fine di evadere le imposte”.
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Nel mirino della giustizia italiana è dunque finita quella complessa operazione del 2004 che aveva portato alla creazione di una società estera in Lussemburgo che sulla carta avrebbe dovuto centralizzare l’attività di tutela dei marchi del gruppo, ma che in realtà serviva ad eludere parte dei contributi dovuti in Italia.
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Per questo motivo ad 1 anno e 8 mesi è stato condannato anche l’ ideatore dell’ operazione, il commercialista Luciano Patelli, mentre una sentenza da 1 anno e 4 mesi è stata invece comminata (ma con pene tutte sospese) alla manager operativa di D&G, Cristiana Ruella, ad Alfonso Dolce (fratello di Domenico) e al direttore finanziario Giuseppe Minori.
Ai due stilisti siciliani, dunque, oggi resta, in attesa dell’ Appello, una sentenza di 1 anno e 8 mesi con le attenuanti generiche, la sospensione condizionale della pena e 500.000 euro di provvisionale da versare all’Agenzia delle Entrate.