La valuta australiana, rimane sotto pressione di vendita e continua il suo trend al ribasso. Le autorità di politica monetaria stanno cercando di correre ai ripari.
> Il crollo del dollaro australiano continua
Il numero uno della Banca Centrale Australiana, non ha lesinato in fatto di chiarezza, visto che in tutte le riunioni, ha chiarito come il dollaro australiano fosse troppo elevato rispetto alla valuta statunitense. Durante tutte le riunioni di politica monetaria infatti, si è ribadito come il livello del dollaro australiano nei confronti del dollaro americano risultasse superiore a qualsiasi livello utile a rendere la crescita dell’economia oceanica sostenibile nel medio periodo, mostrandosi convinti su eventuali interventismi da parte dello stesso istituto nel momento in cui il dollaro australiano non avesse continuato a perdere valore.
> Gbp, Aud e Xau e il loro rapporto con il dollaro
Lo scenario di medio del cross AUD/EUR appare ancora decisamente negativo. Con il suo massimo storico a quota 0.86 ad agosto 2012, ha avuto inizio una fase discendente tuttora perdurante e che in 18 mesi ha fatto perdere un quarto della forza del dollaro australiano rispetto alla valuta europea, portando le quotazioni a testare più volte l’importante supporto statico a 0.64, chiariscono gli esperti di Rbs bank. A partire dal massimo relativo a 0.82 di aprile 2013 è possibile tracciare una trendline passante ora per i 0.68, che non è ancora stata invalidata nonostante le diverse fasi laterali degli ultimi sei mesi. Nel contesto descritto solo la violazione dei 0.72 potrebbe mutare il quadro neutrale.
Anche il focus sul breve periodo mostra il trend negativo del cross. Dopo una fase sostanzialmente laterale tra settembre e novembre scorsi, in cui il tasso ha oscillato in area 0.70, l’indebolimento del dollaro australiano ha portato il cambio fino a quota 0.64; da metà dicembre le quotazioni oscillano in area 0.65 e tendono così ad avvicinarsi alla trendline di medio periodo. L’eventuale violazione della resistenza di breve a 0.667 potrebbe darebbe l’occasione di operare long con primo obiettivo sulla trendline di medio a 0.68, la cui violazione permetterebbe poi di negare la negatività dello scenario.