Dollaro su, ma per poco

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Janet Yellen ha fissato l’obiettivo: rinvigorire il dollaro. Tuttavia, l’effetto sul mercato è durato ben poco.

Alla fine della due giorni di riunioni del Fomc, aventi come oggetto lo stato dell’economia Usa e il percorso di innalzamento del costo del denaro, la Federal Reserve ha bannato dal suo comunicato il riferimento alla “pazienza” nell’alzare i tassi, ma ha offerto al mercato una rete di protezione consistente. La Yellen ha fatto capire che non ci sarà fretta nel normalizzare la politica monetaria (“non significa che saremo impazienti”), e ha introdotto espliciti riferimenti all’influsso della forza del biglietto verde sull’economia a stelle e strisce, in particolare quando ha detto che l’export sta risentendo dell’andamento del cambio.

Il parere degli osservatori:

Nel recente passato la Fed aveva peccato un po’ di presunzione pensando che l’economia Usa avrebbe potuto continuare a uscire dalla crisi al ritmo sostenuto visto finora. Forse la stessa Banca centrale Usa ha pensato di accompagnarla come se nel resto del mondo nulla accadesse; in realtà, tutti gli altri governatori a cominciare da Mario Draghi, sono impegnati nel tentativo di svalutare le loro monete e spingere le loro economie. Una situazione che mette la Fed in un certo senso all’angolo. Anche per questo, insistono gli analisti, la Yellen ha voluto liberarsi le mani sul possibile aumento dei tassi, ma si è resa conto che non sarà cosa da fare in fretta. Secondo i trader citati da Bloomberg, le probabilità di una manovra sui tassi scendono sotto il 50% fino a dicembre. Anche perché la Fed ha tagliato decisamente le stime di crescita Usa e le aspettative di quanto crede che alzerà i tassi: alla fine di quest’anno in media sono visti allo 0,625%, 50 punti base in meno dei calcoli di dicembre.

 

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