Nel pomeriggio era previsto anche un discorso di Draghi a Parigi. Il Presidente ECB ha espresso in gran parte concetti già noti, ma ha ribadito che l’ECB è pronta a varare nuove misure se necessario, e ha aggiunto che i tassi reali sono negativi e lo diventeranno di più, grazie al graduale recupero dell’inflazione, visto che quelli nominali resteranno bassissimi a lungo (come indica la forward guidance).
Il che è sembrato ai più un nuovo tentativo di indebolire la divisa. Con questi venti di easing nelle vele, gli indici europei hanno ulteriormente accelerato, trascinandosi dietro una Wall Street assai più svogliata (a tratti, sia il Nasdaq che l’S&P 500 sono stati in territorio negativo) spiega Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr. Comprendsibilmente buona anche la performance del fixed income continentale, con i rendimenti in lieve calo nonostante il risk appetite.
> La Bce pronta a portare i tassi sui depositi in negativo
Ironicamente, a fine giornata il risultato più misero lo porta a casa la divisa unica, che ha recuperato nel finale gran parte di quanto perso contro dollaro grazie agli interventi dei membri ECB.
> Scandalo tassi interbancari: come cambierà la situazione?
SE una FED hawkish e un ECB dedicata alla causa non riescono a indebolire l’€/$ c’e’ da chiedersi cosa lo farà. Probabilmente il ritardo nella reazione è dovuto al fatto che il messaggio della Yellen non è ancora totalmente pervenuto ai mercati, se è vero che i future sui fed funds prezzano ancora 20/30 basis points in meno di quanto indicato nelle previsioni aggregate dei membri FOMC. Detto ciò, se la situazione non cambia in tempi brevi, L’ECB si vedrà costretta a sostituire i fatti alle parole.