Il presidente della Banca centrale europea è pronto a comunicare ai leader europei che prenderanno parte al meeting di Bruxelles della settimana prossima che è fondamentale che alcuni Stati preparino le riforme, per non andare incontro all’inefficiacia di un ambizioso programma monetario ai fini di stimolare l’economia della zona euro.
Il 18 dicembre, Draghi chiederà ai leader (tra cui il premier italiano Matteo Renzi) e il presidente francese Francois Hollande di rinvigorire le riforme e a contenere la spesa, come riferito da persone a conoscenza del pensiero della Bce.
Dall’altro lato lato, il presidente della Bce desidera che la cancelliera della Germania Angela Merkel investa di più in infrastrutture e potenzi la domanda interna.
Sostengono gli esperti:
La situazione in Francia, Italia e Grecia spinge Draghi a proseguire sulla via del ‘QE’: l’acquisto di titoli di Stato da parte della Bce potrebbe dare nuovo slancio, almeno temporaneamente, alla fiducia ma l’inquilino dell’Eurotower è convinto che il suo sforzo sarà vano nel lungo periodo se i Paesi non si impegneranno in modo più vincolante a riscrivere le norme soprattutto sul lavoro e il fisco. L’agenda del governo italiano e di quello francese vanno nella giusta direzione ma la loro implementezione non è stata ultimata. In pubblico, gli appelli di Draghi sono diventati sempre più forti. Il presidente della Bce, il mese scorso, ha avvertito che una mancanza di cambiamento potrebbe danneggiare la “essenziale coesione” della zona euro, da cui dipende la sopravvivenza del’euro. La Francia, pur mostrando timidi passi avanti per rendere più flessibile la propria economia, si è ribellata alle regole europee di bilancio e, se non prenderà provvedimenti, a marzo rischia una multa.