Draghi, nel suo discorso davanti al Parlamento europeo, ha dovuto necessariamente affrontare il “problema” della politica monetaria dell’UE dove, in questo momento, l’evento più eclatante, è la stabilità dei tassi d’interesse a livelli molto bassi.
►Wall Street, Tokyo e Piazza Affari nell’analisi di Draghi
Il presidente della BCE, però, ci ha tenuto a parlare più in generale della condizione economica della zona euro, a definire l’approccio politico della BCE, ad illustrare gli strumenti a disposizione per ridefinire la situazione. Nel momento in cui l’Europa è caratterizzata dalla debolezza dell’economia reale, il ruolo della Banca Centrale è decisivo, ma non può prescindere dal Meccanismo di Supervisione Unico e dall’unione fiscale.
►Draghi parla della debolezza dell’economia reale
La prima domanda che Draghi si pone, quindi, è questa: come influiscono la politica monetaria e i tassi d’interesse sull’economia dei paesi dell’UE? Per rispondere c’è da premettere che l’attività economica della zona Euro si è contratta durante l’ultima parte del 2012 e probabilmente, anche per il 2013, la parola d’ordine sarà “debolezza”.
►Inflazione e stabilità dei prezzi nel discorso di Draghi
La ripresa economica e la riconquista della fiducia degli investitori e dei consumatori, si può ottenere soltanto attivando una serie di strategie. In primo luogo è necessario rafforzare la domanda economica a livello globale, quindi la ripresa dell’UE si lega alla salute delle economie del resto del mondo. In secondo luogo bisogna conservare una politica dei tassi che stimoli l’economia.
Una volta migliorati i sistemi finanziari, allora si potrà procedere con interventi mirati di rilancio dell’economia.