DreamWorks Animation, celebre casa di produzione americana di cartoni animati, sta attraversando un brutto periodo. Un periodo che sicuramente scatenerà pesanti conseguenze e tagli drastici atti a far pagare i conti.
Per il momento l’azienda ha deciso di tagliare quasi cinquecento posti di lavoro. Un dato pesante, dal momento che per DreamWorks si tratta di un quinto della propria forza lavoro. Nel contempo, l’azienda ha scelto di diminuire a due da tre il numero di film che distribuisce annualmente. E’ il segnale che lo studio cinematografico americano (tra i suoi successi l’orco “Shrek”) fatica a risollevarsi dopo una serie di flop ai botteghini come Turbo e I pinguini del Madagascar.
La ristrutturazione implicherà nel dettaglio oneri al lordo delle imposte da circa 290 milioni di dollari. Una volta completata, la ristrutturazione stessa dovrebbe apparire in risparmi annuali (sempre al lordo delle imposte) da circa 30 milioni di dollari nel 2015 e poi da 60 milioni entro il 2017.
Quali saranno, poi, le altre mosse?
A partire dal 2016, DreamWorks ha intenzione di portare su grande schermo annualmente una pellicola originale e un sequel, a partire da Kung fu panda 3 e Troll. Inoltre, per l’arrivo nei cinema nel 2017, Capitan Mutanda sarà prodotto in outsourcing a “un costo significativamente più basso”, ha comunicato il gruppo guidato da Jeffrey Katzenberg.
Dreamworks ha anche comunicato che tre dei suoi top manager lasceranno quest’anno l’azienda. Si tratta del vice presidente del consiglio di amministrazione Lewis Coleman, del direttore operativo Mark Zoradi e del direttore marketing Dawn Taubin. Il titolo ieri ha chiuso in rialzo del 3,05% a 21,31 dollari. Nell’after-hours è salito di oltre il 3%.