I Consulenti del lavoro hanno fatto notare che esistono molte disparità nei DURC: quello interno e quello esterno per il fatto che sono gestiti diversamente rischiano di creare uno squilibrio tra i lavoratori. In più non è chiaro se i termini di pagamento e le procedure valide per il DURC interno siano valide anche per quello esterno. Entriamo nel merito della questione.
Esistono delle criticità nel DURC interno e in quello esterno e bisogna per questo operare un riallineamento al fine di non penalizzare nessuna categoria di lavoratori. Il messaggio 9156 dell’INPS ha chiarito qualcosa sul sistema di gestione del DURC interno che è curato soltanto dall’Istituto nazionale di previdenza sociale. Mentre non si sa se le stesse normative siano valide anche per il DURC esterno che invece è gestito dagli altri Enti interessati che non danno alcuna certezza. Per questo c’è bisogno che siano riallineati i due documenti.
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L’INPS sul DURC interno ha detto che il calcolo dei termini di preavviso di accertamento negativo dipende dalla normativa civilistica generale e in più se il termine di pagamento coincide con un giorno festivo, la scadenza dello stesso pagamento slitta al primo giorno lavorativo che segue quello festivo. Sul DURC esterno, invece, i Consulenti del lavoro non sanno se valgano le stesse indicazioni.
In più questi professionisti rilevano delle criticità durante la procedura di richiesta del DURC perché con il meccanismo in vigore chi ha regolarizzato il preavviso di accertamento negativo in ritardo ma entro 45 giorni ottiene il DURC positivo se l’operatore non ha ancora terminato la sua istruttoria. Chi fa capo all’INPS dove gli operatori sono più solerti nel portare a termine queste pratiche è mediamente penalizzato.
Per evitare penalizzazioni è importante trovare una soluzione che dia più certezze sia agli operatori che alle aziende.