Da qualche tempo a questa parte si sente spesso dire che l’anno appena passato è stato il peggiore da quando è iniziata la crisi, il che sembra sempre far ben sperare che il successivo sarà migliore, anche se fino ad ora questa occorrenza non si è mai presentata.
Secondo gli ultimi dati rilasciati da Cerved, sarebbe il 2013 l’anno più nero dall’inizio della crisi.
Cerved, istituto specializzato nell’analisi delle imprese e nella valutazione del rischio di credito, parla di ben 111 mila aziende chiuse durante lo scorso anno, un aumento del 7.3% rispetto al 2012. La causa va rintracciata non solo nella crisi, ma anche nell’introduzione del ‘concordato in bianco’, ovvero uno strumento che permette alle aziende e alle imprese di bloccare le azioni esecutive dei creditori in attesa di preparare un piano di risanamento.
► Per le imprese record di fallimenti e liquidazioni nel primo trimestre 2013
Nei primi due trimestri del 2013 ne sono stati presentati oltre 4.400, con una flessione nella seconda parte dell’anno dovuta ad una riforma legislativa di questo strumento che prevede un controllo più stretto.
► Le regioni italiane con il più alto numero di fallimenti
Tornando ai numeri: nel 2013 si è registrato un aumento del 103% dei concordati preventivi, oltre 14.000 procedure di fallimento (+12%) e 3.000 procedure concorsuali non fallimentari (+58.3%). Numeri e percentuali davvero allarmanti, che hanno interessato anche quei settori che avevano mostrato qualche segno di ripresa: nello specifico si tratta dell’industria – i fallimenti sono diminuiti del 4.5% rispetto al 2012, ma sono aumentati del 12.9% rispetto al 2011 – e del Nord Est, zona finora ‘franca’, dove i fallimenti sono aumentati dell’8% rispetto al 2012.