Malgrado il primo utile del semestre EasyJet crolla in Borsa.
Si tratta di una caduta che non si vedeva dal 2012 (-9,8%). La compagnia aerea della Gran Bretagna, seconda alle spalle di Ryanair tra quelle della categoria low-cost ma da tempo protagonista di un processo di evoluzione nei confronti della clientela business, ha detto che gli scioperi in Francia e il timing svantaggioso del periodo delle feste pasquali peseranno sul risultato del terzo trimestre dell’anno.
E’ andato così in secondo piano il risultato in crescita dei primi sei mesi: +3,8% a 1,18 miliardi di sterline il fatturato e +113% a 7 milioni l’utile. “Aprile è stato un mese pessimo, causato dagli scioperi del traffico francese e dal contraccolpo del disastro di Germanwings” sulle Alpi francesi, “che poi è si è riassorbito”, spiega Frances Ouseley, amministratore delegato per l’Italia. “Ma siamo soddisfatti della nostra crescita, che proseguirà anche nella seconda parte dell’esercizio: probabilmente la Borsa sconta le aspettative alte verso la nostra compagnia, ma guardiamo alla reazione di mercato nell’ottica di lungo periodo”.
Anche in Italia, d’altra parte, non è stato un periodo tranquillo per il traffico aereo: l’incendio di Fiumicino resta un problema per le compagnie. “Attualmente abbiamo l’indicazione di ridurre l’operatività al 70%”, spiega Ouseley che opera un’ottantina di voli al giorno dallo scalo romano, “ma si naviga a vista sui prossimi giorni. Non sappiamo quando verrà restaurato il pieno servizio”.
Sempre nella Penisola, easyJet ha da poco preso la decisione di lasciare il Linate-Fiumicino, per operare dall’aeroporto cittadino milanese verso direzioni internazionali. Una vicenda che affonda le radici in una recente disputa: nel 2012, alcuni slot (fasce di orario di partenza) furono tolti ad Alitalia ed assegnati a easyJet, che aveva vinto la battaglia per una maggiore concorrenza sul Milano-Roma all’Agcm.