L’abolizione per decreto della prima e della seconda rata dell’IMU sulla prima casa, l’imposta municipale unica, non ha risolto del tutto la questione dei pagamenti, avendo lasciato dietro di sé un certo strascico ribattezzato mini IMU, di cui si è molto parlato nei giorni appena passati.
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L’Imposta Municipale Unica sulle prime case dovrà infatti comunque essere pagata dai contribuenti che risiedono in quei Comuni che hanno sfruttato la possibilità di imporre una aliquota più alta del previsto, cosa che ha fatto saltare i conteggi delle coperture invece previste dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per la copertura della tassa.
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Ad essere interessati da questi pagamenti extra saranno quindi secondo le prime statistiche i contribuenti risiedente in circa 2390 Comuni, per un totale di oltre 27 milioni di persone. Cifre abbastanza alte che evidenziano la portata del fenomeno. Di fronte al dilagare della situazione, tuttavia, anche il Ministro del MEF ha detto che in una situazione come quella che l’Italia sta attraversando non si sarebbe potuto fare di meglio a causa della soglia del rapporto debito – PIL, troppo vicina al 3 per cento.
I contribuenti interessati dall’applicazione delle aliquote al 6 per mille invece che al 4 per mille stabilito in origine dovranno quindi versare entro il 16 gennaio 2014 la differenza rispetto a quanto coperto dallo Stato. Il Governo ha recuperato risorse per coprire il 60 per cento del fabbisogno, mentre i contribuenti dovranno versare il restante 40 per cento.