Decisamente migliori i PMI flash di marzo in Europa. Sostanzialmente stabile il composite (53.2 da precedente 53.3 e in linea con attese) a confermare il consolidamento della ripresa dell’ economia europea nel primo trimestre dell’anno, pure ad un livello moderato.
Generalmente equilibrato il quadro tra settore manifatturiero e servizi, mentre dal punto di vista geografico le differenze di fanno significative. Davvero sorprendente il balzo della Francia (rispettivamente da 49.7 a 51.9 sui servizi, e addirittura da 47.2 a 51.4 nel manifatturiero) tornata bruscamente sopra il livello di espansione dopi mesi di divergenza con il resto d’Europa.
> La Cina potrebbe adottare strategie di stimolo all’ economia visti i minori investimenti
Meno brillante la Germania, che ha marginalmente deluso (rispettivamente da 54.8 a 53.8 e da 55.9 a 54 manifatturiero e servizi). E’ possibile che dietro il calo vi sia un impatto dell rallentamento di Cina ed emergenti, che la Germania sente di più, alla luce del suo modello di crescita “export led”, spiega Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr. Ne sapremo forse di più domani con la pubblicazione dell’IFO, ma i livelli di marzo restano comunque robusti.
> Per l’ economia tedesca meno fiducia e possibili minori esportazioni
In generale, senza l’inatteso balzo francese, oggi dovremmo parlare di una parziale delusione del dato flash, e di un attività economica che rallenta leggermente, pur restando in territorio di espansione. Detto questo il dato è più che accettabile, anche in considerazione dell’impatto che puo’ aver avuto su di esso l’esplodere della crisi ucraina. In questo caso i catalyst della debolezza vanno cercati altrove, presumibilmente nella stanchezza di alcuni market leaders, e nell’abbondanza di potenziali catalyst negativi (Geopolitica, crisi cinese e FED meno accomodante delle attese) tutti ampiamente trattati in questi giorni.