Saranno mesi duri per l’Eurozona dopo la contrazione inaspettata della principale economia, scesa dello 0,2% nel secondo trimestre. Il Pil è rimasto fermo, con le sole note positive che sono arrivate da Portogallo, Austria, Spagna e Olanda.
Pesanti sono anche le sanzioni Ue imposte alla Russia che si stanno rivolgendo contro un continente dipendente dalle risorse energetiche provenienti da Est. L’economia francese intanto ristagna da due trimestri e il governo ha già riconosciuto che non ce la farà a centrare gli obiettivi di bilancio nel 2014. Per l’Eurozona nel suo intero ci sarà un Pil al massimo in crescita dello 0,1% nel secondo trimestre.
> L’Italia non conseguirà gli obiettivi governativi sul rapporto deficit/Pil
Nel secondo trimestre dell’anno l’economia francese è restata ferma dopo non essere riuscita a espandersi nel primo, deludendo così le aspettative degli analisti. Il Pil non cresce da tre anni. Anche a causa delle crisi geopolitiche (non solo in Ucraina, ma anche in Iraq e a Gaza) l’economia tedesca, la potente locomotiva d’Europa, è caduta in una leggera recessione nello stesso periodo.
Ma per poter parlare ufficialmente di una fase di recessione, il Pil tedesco dovrebbe scendere anche nel terzo trimestre. E le tensioni tra Occidente e Mosca rende sempre più probabile tale eventualità.
Le cifre francesi intanto fanno essere difficile, se non impossibile, il raggiungimento degli obiettivi di bilancio per il 2014. A renderlo noto è stato lo stesso capo del Tesoro Michel Sapin, che ha spiegato che il governo rinuncerà all’obiettivo di non sforare il target del 4% del rapporto tra deficit e Pil concordato con la Commissione Ue. È in realtà una bancarotta politica che potrebbe fomentare l’andamento della crisi.