Sulla crisi ucraina, Putin ha chiamato Obama nel week end per cercare una soluzione diplomatica, ma per il momento i progressi concreti sembrano pochi. Ieri il Segretario di Stato Kerry si è incontrato nuovamente con il Ministro degli Esteri Russo Lavrov, ma il lungo colloquio ha portato a una conferma che i toni rimangono costruttivi, e null’altro. Le divergenze principali riguardano il recente accumulo di truppe russe al confine con l’Ucraina, di cui Obama pretenderebbe il ritiro. Gli ultimi report segnalano un inizio di ritiro delle truppe, ma non è chiaro se si tratti invece di un avvicendamento.
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In Turchia, la vittoria del partito del Premier Erdogan alle elezioni locali ha prodotto un vigoroso rimbalzo della lira turca e un calo dei tassi, fornendo altro carburante al rimbalzo degli emergenti. Il partito di Erdogan avrebbe preso il 46% contro il 39% della tornata del 2009.
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In Cina sono proseguite le pubblicazioni dei risultati 2013 delle principali banche, spiega Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr . Il FT, che ha fatto i conti, nota come i primi 5 istituti, che rappresentano oltre la merà dei loans erogati, abbiano fatto write off per 9.5 miliardi di dollari di crediti inesigibili, il che è oltre il doppio rispetto al 2012 ed il massimo da quando vennero ristrutturate oltre 10 anni fa. Ciò non ha impedito all’ indice HSCEI (50% banche cinesi) di continuare il recupero dai minimi di metà marzo (un +10%) ma ha pesato un po’ su Shanghai, che di tale recupero ha visto le briciole (+2.5%). In generale un newsflow decente, che ha permesso alla seduta asiatica di cominciare bene la settimana.