In termini di economia sommersa l’Italia è ancora ai primi posti nella classifica Europea. Un primato che forse il resto del mondo non ci invidia più di tanto. Non è confortante, infatti, sapere il ‘lavoro nero’ nel Paese ha un business traffic che ruota intorno ai 333 miliardi.
Lo si evince da una ricerca condotta da Visa. Il ‘nero’ italiano è pari al 21% del pil.
La magra consolazione è che rispetto al 2012 si registra una lieve diminuzione dai 338 miliardi (21,6% del prodotto interno lordo) a 333, ma l’Italia mantiene comunque il terzo posto in Europa. In questa speciale classifica riguardante il vecchio continente al primo posto c’è la Turchia (27% del pil) e al secondo la Grecia (24%). Tenendo in considerazione anche l’est europeo, troviamo la Bulgaria al 31% e la Croazia al 28% in compagnia di Lituania ed Estonia.
Seguono nella classifica dell’economia ‘sommersa’ la Francia, ferma a quota 10%, la Germania al 13%. E poi ancora Svezia e Norvegia al 14% e il Belgio al 16%.
I paesi che possono vantarsi di aver in tutti i modo limitato i danni del ‘mercato nero’ sono Svizzera (7%) e l’Austria (8%) e il regno unito (10%). Lo studio stima che nel 2013 l’economia sommersa in Europa raggiungerà il valore di 2.100 miliardi, corrispondenti al 18,5% dell’attività economica europea, in leggero calo rispetto al 2012 quando ammontava