Il numero di posti di lavoro creati in febbraio è stato pari a 175 mila unità, contro le stime per +165 mila unità. Il tasso di disoccupazione si è attestato al 6,7%, in aumento dello 0,1% dal mese precedente.
I salari orari sono aumentati dello 0,4%, mentre il consensus di Briefing stimava un miglioramento dello 0,2%. La media di ore lavorative per settimana workweek è calata a 34,2, contro le 34,4 attese. Il tasso di partecipazione alla forza lavoro è rimasto invariato al 63%.
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La Federal Reserve non sarà quasi certamente spiazzata da questi dati, che spingono in lieve rialzo il mercato azionario e il dollaro. Il report occupazionale era divenuto la misura principale sul quale la Fed si rifaceva per decidere come muoversi e quando applicare le misure di allentamento monetario straordinario. Ma ora sembra che le cose siano cambiate.
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“Il report di febbraio fornirà indicazioni più importanti sul fronte dei consumi di quanto non lo farà per quanto riguarda le prossime politiche monetarie”, ha detto a Fox Kristina Hooper, strategist di Allianz Global Investors. “La Fed sta sempre di più guardando a un ampio mosaico di dati economici per determinare se continuare, accelerare o rallentare il ‘tapering'”.
In ogni caso i numeri sono sicuramente il dato macro più importante delle ultime settimane e la Fed lo analizzerà in modo approfondito e certamente avrà un ruolo importante nelle prossime decisioni di Janet Yellen e soci che devono decidere se ridurre o no la portata di acquisti di titoli di Stato.