Il Consiglio e il Parlamento europei accolgono quello che è un pensiero ricorrente di tutti i cittadini dei 17 paesi che hanno aderito alla moneta unica: eliminare dalla circolazione le monete si taglio più piccolo, ossia quelle da uno e da due centesimi.
Un altro restyling dell’euro, dopo l’introduzione, a inizio maggio, della serie Europa delle banconote.
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Ma qui non si tratta di una questione di sicurezza, ma di praticità e di abbattimento dei costi, quantomeno per chi conia le monete. Fino ad ora il costo del conio di queste monete è stato molto più alto del valore che generano, con una perdita stimata di 1,4 miliardi di euro.
A darne notizia in una comunicazione scritta è stato il commissario agli affari monetari Olli Rehn che, comunque, consulterà tutti gli stati membri prima di procedere all’eliminazione delle monetine.
Oltre all’eliminazione, infatti, Rehn ha pensato anche ad altre soluzioni: la più facile è quella di lasciare tutto così com’è, oppure si potrebbe procedere all’emissione a costo ridotto delle monete da uno e due centesimi o, ancora, il ritiro completo.
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Da capire, ancora, quali potrebbero essere le conseguenze dell’eliminazione delle monete da uno e due centesimi sui prezzi e sull’inflazione.