Emilia – Romagna: comparto costruzioni in caduta libera

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In Emilia – Romagna il settore costruzioni vive un periodo di gravi difficoltà dal punto di vista finanziario e dal punto di vista della domanda.

Si registrano crolli per il volume d’affari che affonda al -6,7 per cento. Ad essere colpite sono le imprese di tutte le dimensioni. Non c’è richiesta e il credito è ancora latente. In un anno sono scomparse 1.669 imprese, la gran parte ditte individuali, mentre ri verifica un incremento delle società di capitali.

E’ allerta per una crisi che sembra non conoscere fine nel comparto delle costruzioni. Nella Regione, durante il terzo trimestre del 2014, il volume d’affari è crollato. Queste indicazioni si evincono dall’indagine effettuata sulla congiuntura delle costruzioni realizzata in collaborazione tra Camere di commercio, Unioncamere Emilia-Romagna e Unioncamere.

Come si rammentava, il volume d’affari a prezzi correnti è crollato del 6,7 per cento in confronto allo stesso trimestre dello scorso anno, una contrazione tra le più ampie mai sperimentate e ben maggiore di quella del trimestre precedente (-3,0 per cento), che aveva fatto sperare in un contenimento. Manca la richiesta e il credito non è disponibile. Il 47 per cento delle imprese registra un volume d’affari in calo rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Era andata peggio solo nel primo trimestre del 2012. Il crollo colpisce le imprese di tutte le dimensioni, senza sostanziali differenze. Non ci consola che la tendenza sia peggiore a livello nazionale. Questi i dati Istat:

A fine settembre 2014 le imprese attive nelle costruzioni sono 70.309, quindi 1.669 in meno in un anno (-2,3 per cento). La riduzione è più ampia tra quelle operanti nei lavori di costruzione specializzati (-949 unità, -1,8 per cento) e più rapida per le attive nella costruzione di edifici (-3,7 per cento, -702 unità). La diminuzione è determinata dalle imprese individuali (-2,8 per cento, 1.428 unità) e dalle società di persone (-2,9 per cento). Risulta lievemente più contenuta la flessione per i consorzi e le cooperative (-2.4 per cento). Le società di capitali, invece, aumentano leggermente (+0,3 per cento).

 

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